Oltre i Confini: La Cooperazione Internazionale nelle Indagini Criminali
INVESTIGAZIONI
6/18/202412 min leggere


Oltre i Confini: La Cooperazione Internazionale nelle Indagini Criminali
Introduzione
La criminalità transnazionale è stata definita da vari autori come delle “attività criminali che si estendono in diversi paesi e che violano le leggi di diversi paesi”[1]. Si tratta di un fenomeno in cui le attività criminali si estendono oltre i confini di uno o più paesi, coinvolgendo diverse giurisdizioni. Inoltre, le organizzazioni criminali e quindi anche le indagini transfrontaliere si stanno muovendo sempre di più nel cyberspazio. Queste attività violano le leggi penali di più stati e spesso coinvolgono gruppi criminali organizzati. A differenza della criminalità nazionale, che si limita a violare le leggi di un singolo stato, la criminalità transnazionale attraversa confini nazionali[2]. Pertanto, la cooperazione internazionale tra le forze di polizia nelle indagini è cruciale per contrastare le organizzazioni criminali.
Un ruolo importante nel combattere i crimini transfrontalieri è svolto dalla Convenzione ONU contro la criminalità organizzata transnazionale, adottata nel 2000 e nota come Convenzione di Palermo per via del luogo dove su firmata. La Convenzione Onu è stata ratificata dal Parlamento Italiano con la legge 16 marzo 2006 n. 146. Ai sensi dell’art. 3 della Conv. ONU, si prevede l’ambito di applicazione della Convenzione circa la prevenzione, l’investigazione e l’esercizio dell’azione penale. Questa applicazione riguarda i reati di natura transnazionale, che coinvolgono gruppi criminali organizzati e violano le leggi di più stati[3]. La nuova legge ratificata dall’Italia, invece, definisce il “reato transnazionale” prevedendo anche la commisurazione della pena da parte dell’autorità giudiziaria. Infatti, l’art. 3 della legge stabilisce che[4]:
· Chiunque fa parte di queste organicazioni è punito con una pena di reclusione di almeno quattro anni.
· Coinvolge un gruppo criminale organizzato.
· Si verifica in più di uno Stato.
· Parte della sua preparazione, pianificazione, direzione o controllo avviene in un altro Stato.
· È implicato un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato.
· Ha effetti sostanziali in un altro Stato.
Lo scopo della Convenzione ONU è previsto dall’art. 1, che stabilisce che la “presente Convenzione è di promuovere la cooperazione per prevenire e combattere il crimine organizzato transnazionale in maniera più efficace”. Difatti, un ruolo importante è svolto dalle investigazioni per sopprimere questi tipi di reati. La Convenzione all’art 19 prevede che gli Stati Parte possano valutare la possibilità di stipulare accordi o intese bilaterali o multilaterali per creare organi investigativi comuni. Questi accordi consentono alle autorità competenti di collaborare su questioni di indagini, azioni penali o procedimenti giudiziari che coinvolgono più stati. Se non ci sono accordi specifici, le indagini comuni possono essere intraprese caso per caso. In ogni caso, gli Stati Parte coinvolti devono rispettare la sovranità dello stato in cui si svolge l’indagine. L’articolo che segue, allo stesso modo, al paragrafo 2 incoraggia gli Stati Parte a stipulare accordi o intese bilaterali o multilaterali per utilizzare tecniche speciali di investigazione nell’ambito della cooperazione internazionale per indagare sui reati previsti dalla stessa Convenzione. Questi accordi devono rispettare il principio di sovrana eguaglianza degli Stati e attenersi rigorosamente ai termini concordati[5].
In questo contesto, ci sono tre organizzazioni, una mondiale e due europee: Interpol, Eurojust ed Europol, che svolgono un ruolo chiave facilitando la cooperazione giudiziaria e il supporto operativo. Tuttavia, la cooperazione internazionale non si limita solo a queste agenzie, ma comprende anche accordi bilaterali e convenzioni internazionali che regolano la lotta alla criminalità organizzata.
Interpol: un pilastro per la cooperazione di 196 Paesi contro la criminalità a livello mondiale[6]
Fondata nel 1923 con 20 paesi membri, Interpol (Organizzazione internazionale di polizia criminale) oggi include 196 paesi, tra cui l’Italia. Ha sviluppato una rete radiofonica nel 1935 per fornire un mezzo esclusivo di comunicazione per le autorità di polizia. Nel 2000, Interpol ha introdotto come ulteriore mezzo investigativo un sistema di identificazione automatica delle impronte digitali per velocizzare il controllo in caso di arresti o sospetti. Inoltre, il sistema di notifiche è stato ampliato nel corso degli anni, e grazie all’apertura di altre sedi nei vari Paesi, continua a rafforzare la collaborazione con organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, Europol e l'Unione Africana.
Interpol coordina le reti di polizia ed esperti in diverse aree della criminalità, facilitando incontri attraverso gruppi di lavoro e conferenze per condividere esperienze e idee. Inoltre, fornisce supporto investigativo, tra cui attività forense e assistenza nella localizzazione dei fuggitivi, oltre al supporto per il coordinamento delle operazioni sul campo.
Attualmente, lo scopo di Interpol è di mettere in contatto le polizie di tutto il mondo, sia tecnicamente che di persona, collegando le varie giurisdizioni e abbattendo le barriere linguistiche per cooperare alla lotta contro la criminalità, fornendo ai 196 Paesi membri accesso ai database e ai servizi in tempo reale. Un ruolo importante in questa collaborazione transfrontaliera è svolto dal programma I-CORE di Interpol che rappresentano un hub globale per la condivisione di informazioni di polizia[7]. I servizi sviluppati da I-CORE tendono a migliorare la cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine per gestire le situazioni di pericolo fornendo informazioni in tempo reale e gli strumenti per la gestione delle indagini.
A livello mondiale, i reati più gravi che richiedono una coordinazione investigativa transfrontaliera sono i crimini finanziari di origine prevalentemente mafiosa. Proprio a questo scopo, durante la novantesima Assemblea Generale di Interpol, tenutasi a New Delhi nel 2022, è stata approvata la risoluzione italiana per l’introduzione della “silver notice”. Questo strumento consente di tracciare i patrimoni illeciti al fine di combattere la criminalità organizzata. L’idea di seguire il denaro (come suggerito dal giudice Giovanni Falcone) con l’evento di Internet, diventa oggi “tracciare il denaro” grazie agli strumenti digitali. Il “silver notice” rappresenta la combinazione di una risposta tempestiva da parte delle polizie dei Paesi membri sui sequestri e le confische dei beni ottenuti illegalmente dalle organizzazioni criminali[8].
Eurojust ed Europol: Pilastri della Cooperazione Europea
Eurojust[9]
L’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust) fondata nel 2002 con sede a L’Aia ha come obiettivo di facilitare la cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri nella lotta alla criminalità transnazionale. Eurojust agisce come un punto di contatto tra le autorità giudiziarie nazionali, facilitando la cooperazione e migliorando l’interazione tra i diversi sistemi giudiziari.
Uno delle principali compiti dell’Agenzia è l’agevolazione per l’estradizione e la consegna di persone ricercate. Infatti, Eurojust coordina le autorità di polizia dei vari Paesi per garantire che i criminali non possano sfuggire alla giustizia attraverso confini nazionali. Pertanto, questo processo richiede una stretta collaborazione tra le autorità giudiziarie coinvolte. Questo significa che l’agenzia lavora per garantire che le indagini siano coordinate in modo efficace e che le informazioni pertinenti siano scambiate tra gli Stati membri. Questo approccio sinergico è essenziale per affrontare sfide come il terrorismo, la criminalità organizzata e la tratta di esseri umani.
Europol[10]
L’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione nell’attività di contrasto, è un ulteriore ente di polizia europea che gioca un ruolo chiave nella lotta contro la criminalità transnazionale all’interno dell’UE. Come l’Eurojust, anche Europol è situato a L’Aia. L’Agenzia è stata fondata nel 1999 e svolge un ruolo cruciale nel coordinamento delle forze di polizia dei Paesi membri e nell’analisi delle minacce criminali.
Per combattere la criminalità, l’Europol ha funzioni di intelligence e di analisi delle attività criminali per consentire ai Paesi di agire proattivamente contro le minacce, il coordinamento operativo e di assistenza tecnica e operativa per supportare le forze dell’ordine nella raccolta di prove e l’identificazione dei sospettati. Inoltre, una funzione cruciale per garantire la sicurezza, sono le indagini transnazionali dell’Europol. Queste ultime sono supportate dalle Joint Investigation Teams (TIJTs), ossia un team composto da investigatori provenienti da diversi Paesi europei (sia giudiziarie sia delle forze dell’ordine)[11].
Meccanismi e Strategie di Cooperazione
Scambio di Informazioni
Lo scambio di informazioni è la base della cooperazione internazionale. Le forze di polizia dei diversi Paesi condividono dati rilevanti sugli indagati, le attività criminali e le prove raccolte. Questo scambio avviene attraverso canali sicuri e protocolli standardizzati nel rispetto delle leggi sulla privacy.
Gruppi di Lavoro Congiunti
Questi team di investigatori provenienti da varie nazioni lavorano insieme su determinate indagini. Questo metodo consente di unire competenze e risorse, aumentando l'efficacia delle operazioni investigative come nel caso del progetto europeo denominato @ON (Operational Network Anti-Mafia) che coinvolge 45 forze di polizia provenienti da 38 Paesi allo scopo di scambiare informazioni sulle organizzazioni criminali internazionali (prevalentemente di stampo mafioso) su cui stanno investigando[12]. Ad esempio, possono collaborare su casi specifici, scambiando dati e strategie investigative come nel caso dell’arresto di un latitante della mafia nigeriana. In particolare, in questo caso, il Centro Operativo D.I.A. di Brescia, attraverso il monitoraggio delle presenze criminali e l'analisi di informazioni commerciali e finanziarie, ha individuato un cittadino nigeriano di 30 anni legato alla mafia nigeriana "MAPHITE". Indagato nel 2019 dalla DDA di Torino per associazione mafiosa e altri reati gravi, è stato condannato nel novembre 2023 a 4 anni e 8 mesi di reclusione per il reato di all’art. 416 bis c.p. Resosi irreperibile in Italia dal 2021, è stato rintracciato grazie a un'attività commerciale in Francia. Le autorità italiane e francesi hanno collaborato per estendere il mandato di cattura europeo, portando al suo arresto a Bordeaux nell'aprile 2024 ed in attesa di valutare l’estradizione in Italia[13].
Convenzioni e Accordi Internazionali
I paesi firmano convenzioni e accordi bilaterali o multilaterali per regolare la cooperazione giudiziaria e l’estradizione. La Convenzione di Palermo, ad esempio, affronta la criminalità organizzata transnazionale, stabilendo norme per la cooperazione internazionale nella lotta contro il crimine. Oltre la Convenzione ONU, esistono altri accordi internazionali come l’Accordo con gli Stati Uniti sulla mutua assistenza giudiziaria che stabilisce le condizioni per la cooperazione giudiziaria in materia penale e che è integrativo con i trattati bilaterali esistenti. Questo accordo mira a migliorare la collaborazione tra le autorità giudiziarie dei Paesi dell'UE e degli Stati Uniti[14].
Task Force Congiunte
In alcuni casi, viene creata una task force congiunta composta da investigatori di diversi paesi che si concentra su un caso specifico e lavora insieme per risolverlo. Questo approccio permette una risposta rapida e coordinata contro le minacce complesse come nel caso della creazione della Joint Cybercrime Action Taskforce (J-CAT), iniziativa lanciata per migliorare la lotta contro il cybercrime nell’UE e oltre. La J.CAT è guidata dalla National Crime Agency (NCA) del Regno Unito congiunta dalla EU Cybercrime Taskforce e l’FBI. La sede ufficiale è sito presso l'European Cybercrime Centre (EC3) di Europol, dove la J-CAT coordinerà le indagini internazionali contro le principali minacce informatiche, come i forum clandestini e i malware, inclusi i trojan bancari. Il modus operandi dei questa Task Force Congiunta sarà quello di raccogliere i dati da vari repository nazionali e partner, trasformandoli in intelligence utilizzabile per identificare e indagare su obiettivi criminali. Inoltre, la J-CAT collaborerà anche con il settore privato e i Computer Emergency Response Teams (CERT-EU) per affrontare le minacce informatiche. Pertanto, questa Task Force intende occuparsi dei nuovi crimini provenienti dal cyberspazio e che sempre di più i diversi Paesi stanno diventando vittime di attacchi informatici[15].
Esempi di Successi nella Cooperazione Internazionale
Operazione Trojan Shield
Nel 2021, le forze di polizia di diversi paesi collaborarono per smantellare una vasta rete di criminalità organizzata coinvolta nel traffico di droga e armi. L’operazione coinvolse l’uso di un’app di messaggistica crittografata chiamata "Anom", gestita dall’FBI e dalla polizia australiana. Mediante la cooperazione internazionale, furono arrestate centinaia di persone e sequestrate tonnellate di droga e armi illegali[16].
Caso del Diamante di Kim Kardashian
Nel 2016, la celebrità Kim Kardashian fu vittima di una rapina a mano armata a Parigi, durante la quale furono rubati gioielli di grande valore. La polizia francese collaborò con le autorità belghe e olandesi per rintracciare i ladri e recuperare il diamante e restituito alla proprietaria[17].
Operazione Car Wash (Lava Jato)[18]
Questa indagine ha richiesto la collaborazione investigativa di diversi paesi dell’America Latina, tra cui Brasile, Perù e Svizzera. L’obiettivo era smantellare una vasta rete di corruzione e riciclaggio di denaro legata a una nota compagnia petrolifera brasiliana. Mediante la collaborazione tra le forze di polizia di questi paesi, furono arrestati politici, funzionari pubblici e dirigenti d’azienda coinvolti nel caso.
Investigazioni sul Traffico di Esseri Umani
Le forze di polizia di vari paesi collaborano per combattere il traffico di esseri umani. Ad esempio, nel 2023, un’operazione congiunta tra la National crime agency britannica e la Guardia Costiera italiana portò all’arresto di un trafficante di esseri umani che faceva passare i migranti attraverso la Libia, l'Egitto e l'Italia[19].
Indagine sul Terrorismo Internazionale
Gli attacchi terroristici spesso coinvolgono reti transnazionali anche grazie ai vari legami che hanno i gruppi terroristici sparsi nel mondo. Le forze di polizia di diversi paesi collaborano nell’investigazione per individuare i responsabili e prevenire futuri attacchi. Ad esempio, l’indagine sull’attentato al Bataclan a Parigi nel 2015 ha coinvolto la cooperazione tra le autorità investigative francesi e belghe per arrestare gli attentatori[20].
Sfide della Cooperazione Internazionale
Differenze Giuridiche e Culturali
Ogni paese ha leggi, procedure e sistemi giudiziari diversi. Le differenze culturali possono influenzare la comprensione e la comunicazione tra le forze di polizia. Non solo gli accordi di cooperazione europei ma anche i trattati tra l’Europa ed i Paesi extraeuropei sono necessari per trovare un terreno comune per superare queste differenze e lavorare insieme in modo efficace.
Barriere Linguistiche
La lingua può essere un ostacolo per la comunicazione efficace. Infatti, in queste organizzazioni internazionale prevedono l’uso traduttori e interpreti in diverse lingue per non comportare perdita di dettagli o ambiguità nelle indagini[21]. L’avvento della globalizzazione ha richiesto sempre di più esperti anche in lingue arabe e asiatiche.
Asimmetria delle Risorse
Alcuni paesi hanno risorse investigative più avanzate di altri. La mancanza di tecnologia o personale può limitare la cooperazione. È necessario un supporto internazionale per rafforzare le capacità dei paesi con risorse limitate.
Politica e Diplomazia
Le questioni politiche e diplomatiche dei vari Paesi possono influenzare la cooperazione. Infatti, la volontà politica di collaborare può variare a seconda dei rapporti tra i Paesi. Pertanto, è importante mantenere relazioni diplomatiche stabili per facilitare la cooperazione.
Protezione dei Dati e della Privacy
La condivisione di informazioni sensibili deve avvenire nel rispetto delle leggi sulla privacy e la protezione dei dati personali. È essenziale stabilire protocolli chiari per garantire la sicurezza delle informazioni condivise tra i diversi Paesi.
Tempistiche e Tempi di Risposta
Le indagini richiedono tempi diversi. La sincronizzazione tra le forze di polizia può essere difficile. È importante coordinare le attività in modo da rispettare le tempistiche di tutti i paesi coinvolti. Difatti, nei casi reali succitati, il fattore del successo nel risolverli è stato proprio la coordinazione e le risposte tempestive tra le diverse forze di polizia.
Fiducia Reciproca
Costruire fiducia tra le forze di polizia richiede tempo e sforzi costanti ed è collegata alla diplomazia. Pertanto, è fondamentale sviluppare relazioni di fiducia per garantire una cooperazione efficace.
Conclusione
La cooperazione internazionale nelle indagini criminali è fondamentale per affrontare la criminalità transnazionale e garantire la sicurezza globale. Ormai, le organizzazioni criminali non sono confinate perimetri nazionali ma al contrario si parla di cybercriminalità. Organizzazioni come Interpol, Eurojust ed Europol giocano un ruolo chiave nella lotta contro tutte le forme di criminalità. Pertanto, per facilitare questa cooperazione, è necessaria una combinazione di strumenti tecnici, organizzativi e legali per garantire che le forze di polizia possano collaborare efficacemente al di là dei confini nazionali. Nonostante le sfide, i successi ottenuti dimostrano che una cooperazione ben coordinata può portare a risultati significativi nella lotta contro la criminalità organizzata transnazionale. La costruzione di relazioni di fiducia, l'armonizzazione delle procedure e il supporto reciproco sono essenziali per un futuro sicuro e cooperativo.
17 giugno 2024, la redazione di ForenSense.
[1] Savona, E., Lasco, F., Zoffi, P., Processi di globalizzazione e criminalità organizzata transnazionale, TRANSCRIME
WORKING PAPERS 1998, p. 3, in http://eprints.biblio.unitn.it/197/1/Globalizzazione_e_criminalit%C3%A0.pdf
[2] Albanese, J. S., Deciphering the linkages between organized crime and transnational crime, , Vol. 66, No. 1, Transnational Organized Crime (FALL/WINTER 2012), pp. 1-16, Journal of International Affairs, in https://www.jstor.org/stable/24388248
[3] Articolo 3 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale sottoscritta nel corso della Conferenza di Palermo (12 - 15 dicembre 2000)
[4] Articolo 3 della LEGGE 16 marzo 2006, n.146, in https://www.altalex.com/documents/news/2014/03/08/crimine-organizzato-transnazionale-ratificata-la-convenzione-onu
[5] Supra, art. 20 della Convenzione ONU
[6] Five key actions drive INTERPOL’s work to support the world’s police and national security, in https://www.interpol.int/Who-we-are/What-is-INTERPOL/INTERPOL-Five-actions-for-a-safer-world
[7] Harnessing technology for the world’s police, in https://www.interpol.int/How-we-work/I-CORE-our-vision-for-change
[8] Passa la risoluzione italiana alla Assemblea Generale di Interpol sulla "silver notice”, in https://www.interno.gov.it/it/notizie/passa-risoluzione-italiana-alla-assemblea-generale-interpol-sulla-silver-notice
[9] European Union Agency for Criminal Justice Cooperation, in https://www.eurojust.europa.eu/about-us
[10] Informazioni su Europol, in https://www.europol.europa.eu/about-europol:it
[11] Joint Investigation Teams – JITs, in https://www.europol.europa.eu/partners-collaboration/joint-investigation-teams
[12] Nisi, R., La Rete operative antimafia, in https://poliziamoderna.poliziadistato.it/articolo/353659d2ea0d6f79480846377
[13] Mafia Nigeriana: arrestato in territorio francese un latitante condannato in via definitiva per 416 bis dal Tribunale di Torino, in https://direzioneinvestigativaantimafia.interno.gov.it/2024/mafia-nigeriana-arrestato-in-territorio-francese-un-latitante-condannato-in-via-definitiva-per-416-bis-dal-tribunale-di-torino/
[14] Accordo con gli Stati Uniti sulla mutua assistenza giudiziaria, in https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/agreement-with-the-united-states-on-mutual-legal-assistance.html
[15] Expert international cybercrime taskforce is launched to tackle online crime, in https://www.europol.europa.eu/media-press/newsroom/news/expert-international-cybercrime-taskforce-launched-to-tackle-online-crime-0
[16] Longo, A., Sbaraglia, G., Trojan Shield, come la polizia ha intercettato criminali in tutto il mondo, in https://www.cybersecurity360.it/cultura-cyber/trojan-shield-come-la-polizia-ha-intercettato-criminali-in-tutto-il-mondo/
[17] Paglionico, V., Kim Kardashian torna a indossare i diamanti: la body chain scintillante vale quasi 2 milioni di euro, in https://www.fanpage.it/stile-e-trend/moda/kim-kardashian-torna-a-indossare-i-diamanti-la-body-chain-scintillante-vale-quasi-2-milioni-di-euro/
[18] Operação Lava Jato, in https://www.wilsoncenter.org/article/operacao-lava-jato
[19] Operazione congiunta tra l'intelligence italiana e britannica, in https://www.rainews.it/articoli/2023/06/arrestato-trafficante-di-migranti-capo-di-una-rete-di-traffico-internazionale-9c5aaa65-1151-46e3-92a9-803350c76639.html
[20] Dopo gli attentati. Bruxelles, 6 arresti: è caccia all'uomo, in https://www.avvenire.it/mondo/pagine/l_assalto-mancato-e-il-governo-in-difficolt%C3%A0
[21] Art. 46, par.. 1, decisione 2009/371/GAI. L’articolo rinvia al reg. n. 1 del Consiglio, del 15 aprile 1958, che all’art. 2 sancisce che: “I testi, diretti alle istituzioni da uno Stato membro o da una persona appartenente alla giurisdizione di uno Stato membro, sono redatti, a scelta del mittente, in una delle lingue ufficiali. La risposta è redatta nella medesima lingua”.