La Sicurezza sul Lavoro: Chi è il Responsabile?

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5/27/202410 min leggere

a construction worker standing on top of a roof
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                                                        La Sicurezza sul Lavoro: Chi è il Responsabile?

Introduzione

La Costituzione ha riconosciuto ai cittadini la tutela della sfera lavorativa. Difatti, gli articoli 1, 4 e 35 impegnano lo Stato a garantire il diritto al lavoro, un ambiente lavorativo sicuro e pari opportunità. L'articolo 1 afferma che l'Italia è fondata sul lavoro, l'articolo 4 promuove condizioni che rendano effettivo questo diritto, e l'articolo 35 tutela il lavoro in tutte le sue forme e promuove la formazione professionale.

Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e questo richiede la promozione da parte dello Stato dei corsi di formazione adattabili ai cambiamenti ma dall’altro lato, anche delle politiche di prevenzione e protezione per i lavoratori.

La tutela dei lavoratori è una questione di molte polemiche sia a livello imprenditoriale che politico. Gli incidenti nei luoghi di lavoro hanno avuto una diminuzione solo durante il periodo del Covid-19 in cui si riportano i dati ufficiali[1]:

  1. Denunce di Infortunio Totali: - 2022: 697.773/- 2023: 585.356

  2. Casi di Infortunio in Occasione di Lavoro: -2022: 607.806/-2023: 491.165

  3. Casi di Infortunio in Itinere: -2022: 89.967/- 2023: 94.191

  4. Infortuni Mortali: -2022: 1.090/-2023: 1.041

  5. Denunce di Malattia Professionale: -2022: 60.774/- 2023: 72.754

Il lavoro e in particolare la tutela e la sicurezza sul lavoro è un aspetto cruciale per la tutela della vita e della salute dei lavoratori. Questo tema non solo rappresenta un obbligo legale per i datori di lavoro, ma anche una necessità etica e sociale per lo stesso legislatore. La protezione dei lavoratori coinvolge vari attori e comporta l'adozione di misure preventive e protettive. Particolare attenzione alla responsabilità del datore di lavoro sono state introdotte dal decreto-legge n. 19 del 2024, noto anche come decreto PNRR.

Prevenzione e Protezione

La sicurezza sul lavoro si fonda su due pilastri principali: la prevenzione e la protezione. La prevenzione consiste nell'adozione di misure volte a evitare o ridurre i rischi professionali prima che possano causare danni. Secondo l'art. 2 del D.Lgs. 81/08, la prevenzione è definita come "il complesso delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno[2]."

La protezione, invece, si riferisce a tutte quelle misure finalizzate a limitare le conseguenze dannose di un evento una volta che questo si è verificato. In pratica, la protezione entra in gioco quando la prevenzione non è stata sufficiente a evitare l'incidente[3].

Definizioni di Pericolo e Rischio

Per comprendere appieno la prevenzione e la protezione, è essenziale chiarire i concetti di pericolo e rischio. Il D.Lgs. 81/08 fornisce le seguenti definizioni:

  • Pericolo: “proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni”[4].

  • Rischio: “probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione a un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione”[5].

La Responsabilità del Datore di Lavoro

Il datore di lavoro è la figura principale responsabile della sicurezza nei luoghi di lavoro. La sua responsabilità è sancita da diversi obblighi legali, principalmente derivanti dal D.Lgs. 81/08, anche noto come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro. Il datore di lavoro deve garantire che tutte le attività lavorative si svolgano in condizioni di sicurezza, tutelando la salute e l'integrità fisica dei lavoratori[6].

Obblighi del Datore di Lavoro

I principali obblighi del datore di lavoro sono le seguenti:

  • Valutazione dei Rischi: Il datore di lavoro deve effettuare una valutazione dei rischi per identificare le potenziali fonti di pericolo nell'ambiente lavorativo. Questo processo porta alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), che è fondamentale per adottare misure preventive adeguate[7].

  • Formazione dei Lavoratori: I lavoratori devono ricevere una formazione adeguata sulla sicurezza e sulla gestione dei rischi. Questa formazione include l'uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) e la conoscenza delle procedure di emergenza[8].

  • Organizzazione delle Misure di Prevenzione e Protezione: Il datore di lavoro deve implementare misure di prevenzione e protezione per ridurre i rischi. Questo può includere l'adozione di DPI, la segnaletica di sicurezza e la formazione continua[9].

Obblighi Non Delegabili

Secondo il D.Lgs. 81/08, ci sono due obblighi che il datore di lavoro non può delegare[10]:

  1. “La valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi.

  2. “La designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione”.

Questi obblighi non delegabili sono cruciali per assicurare che il datore di lavoro mantenga un controllo diretto sulla gestione della sicurezza.

Le Figure della Sicurezza

Il D.Lgs. 81/08 individua diverse figure chiave nella gestione della sicurezza aziendale, ognuna con specifici compiti e responsabilità. Tra queste figure troviamo[11]:

  • Il Datore di Lavoro: Responsabile principale della sicurezza.

  • Il Dirigente: Collabora con il datore di lavoro per attuare le misure di sicurezza.

  • Il Preposto: Sovrintende e vigila sulle attività lavorative, assicurando che le misure di sicurezza siano rispettate.

  • Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS): Rappresenta i lavoratori nelle questioni di sicurezza.

  • Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP): Supporta il datore di lavoro nell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione.

  • Il Medico Competente: Effettua la sorveglianza sanitaria dei lavoratori.

Fondamentale per la tutela dei lavoratori è l’articolo 41 del DLGS 81/08, la quale prevede che la sorveglianza sanitaria sia obbligatoria quando richiesta dalla normativa vigente o se richiesta dal lavoratore e ritenuta necessaria dal medico competente. Il giudizio di idoneità specifica al lavoro è espresso dal medico. L’art. 41 obbliga i datori di lavoro a implementare misure preventive e fornire una formazione adeguata ai dipendenti[12].

Novità Normative

Negli ultimi anni, la normativa sulla sicurezza sul lavoro è stata oggetto di numerose modifiche volte a migliorare le condizioni lavorative e a prevenire incidenti e malattie professionali. Tra le più rilevanti, si segnala soprattutto il Decreto-legge n. 19 del 2024.

Decreto-legge n. 19 del 2024 (Decreto PNRR)

Il Decreto-legge n. 19 del 2024, noto anche come decreto Pnrr, è stato un punto di svolta significativo per la sicurezza sul lavoro in Italia. Entrato in vigore il 2 marzo 2024, ha introdotto misure specifiche per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Alcuni dei punti salienti includono:

  • Formazione e Certificazione: Maggiore enfasi sulla formazione dei lavoratori e sulla certificazione della conoscenza delle norme di sicurezza. I lavoratori devono dimostrare di aver ricevuto una formazione adeguata e di essere a conoscenza delle norme di sicurezza.

  • Ispezioni e Controlli: Aumento delle ispezioni per verificare il rispetto delle norme di sicurezza. Le sanzioni per le violazioni sono state rafforzate, prevedendo multe e altre penalità per le aziende non conformi.

  • Rafforzamento della Valutazione dei Rischi: Maggiore attenzione alla valutazione accurata dei rischi. Le aziende devono identificare e gestire i rischi specifici presenti nei loro ambienti di lavoro.

  • Focus su Settori Specifici: Introduzione di misure specifiche per settori ad alto rischio, come l'edilizia, l'industria e l'agricoltura. Ad esempio, sono stati introdotti requisiti specifici per l'uso di DPI in determinate attività lavorative.

Per avere i risultati attesi dalle misure previste nel PNRR si dovrà aspettare l’anno prossimo, dove, presumibilmente, sarà pubblicato un report ufficiale con i risultati raggiunti.

La Patente a Crediti

Una delle principali novità introdotte dal Decreto-legge n. 19 del 2024 è la "patente a crediti", un sistema di qualificazione per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri edili. Questo sistema prevede il rilascio di una patente digitale da parte dell'Ispettorato nazionale del lavoro (INL), subordinata al possesso di determinati requisiti. La patente a crediti consente ai soggetti di operare nei cantieri temporanei o mobili e i crediti possono essere decurtati in caso di violazioni delle norme di sicurezza[13]. Questa patente è uno strumento per far sì che le imprese prendano le opportune misure per tutelare i lavoratori dietro la minaccia di una sanzione.

Aumenti delle ispezioni da parte dell’INL

Il decreto prevede un aumento del 40% delle ispezioni nei cantieri. Questo rafforzamento sarà attuabile grazie al reclutamento di un numero consistente di ispettori del lavoro. L’aumento degli ispettori comporta un maggiore numero di controlli dei cantieri al fine di garantire le norme di sicurezza e sanzionare le violazioni da parte dei datori[14].

Bonus per datori virtuosi

Il decreto PNRR 2024 ha previsto un bonus per i datori che rispettano le regole sulla sicurezza dei propri dipendenti. Il premio per i datori virtuosi consiste nel riceve un attestato di riconoscimento e l’inserimento in un elenco speciale. Inoltre, i datori risultati rispettosi delle regole non saranno controllati dall’INL per 12 mesi[15].

Global Peace Index 2023 dell’Institute for Economics and Peace: l’Italia al 34° posto

Più che di implementazione, ritengo che sia necessario parlare di miglioramenti nella tutela dei lavoratori contro gli infortuni. Il D. Lgs. 81/08 e, più recentemente, il PNRR rappresentano punti fondamentali per la protezione dei lavoratori, ma a mio avviso per migliorare la sicurezza sul lavoro bisognerebbe studiare i Paesi che registrano i migliori risultati in termini di prevenzione degli infortuni.

Un’analisi del Global Peace Index 2023[16], ad esempio, mostra la Danimarca come uno dei Paesi più sicuri in cui lavorare, con un punteggio di 1.31, mentre l’Italia si posiziona al 34° posto con un punteggio di 1.662.

Questo confronto vuol essere un incentivo per studiare e adottare le politiche virtuose di Paesi come la Danimarca, l’Olanda e l’Ungheria[17].

Nel caso della Danimarca e dei Paesi Bassi, ad esempio, la chiave del loro successo risiede nella collaborazione tra i datori di lavoro e i dipendenti. Nei Paesi Bassi, per esempio, questi due attori gestiscono congiuntamente le politiche di sicurezza e salute sul lavoro, adattandole ai vari settori. Gli accordi conclusi tra datori di lavoro e lavoratori vengono poi inseriti nel “registro della sicurezza e della salute”[18]. Questo registro contiene delle linee guida specifiche per ogni settore, fornendo indicazioni dettagliate su come regolamentare la sicurezza sul lavoro.

Esaminare i dati e le strategie di questi Paesi può fornire una panoramica utile per comprendere le condizioni lavorative globali e le aree che necessitano dei miglioramenti nel suo complesso.

Misure e linee guida per diminuire gli infortuni sul lavoro

Parlare di eliminazione degli infortuni sul lavoro è un’affermazione utopica e irrealizzabile, pertanto, possiamo cercare di ideare misure di prevenzione adoperando anche le nuove tecnologie. Di seguito ci sono delle linee guida tradizionali combinate con strumenti tecnologici:

· Formazione avanzata: Le imprese devono investire in programmi di formazione avanzata per tutte le unità operative, aumentando la consapevolezza nei lavoratori dei rischi e insegnare loro come affrontarli in modo sicuro. Questa formazione dovrebbe includere sia corsi teorici sulle normative di sicurezza sia simulazioni pratiche dei rischi, per addestrarli sulle procedure di emergenza;

· Collaborazione attiva: Integrare nel contesto italiano il modello olandese, che prevede una collaborazione attiva tra i datori di lavori e lavoratori. Questa collaborazione non deve essere confusa con l’attività sindacale, poiché si tratta di un confronto interno dell’azienda;

· Riconoscimento e premi: Riconoscere i lavoratori più virtuosi assegnando premi a chi segue rigorosamente le norme sulla sicurezza. Questo servirebbe da incentivo per gli altri lavoratori, simile al “bonus” previsto dal PNRR per i datori di lavoro;

· Coinvolgimento dei lavoratori nella valutazione dei rischi: Coinvolgere i lavoratori durante le valutazioni dei rischi è un metodo efficace per migliorare la sicurezza, poiché l’esperienza sul campo permette di identificare i rischi specifici;

· Robotica ed esoscheletri[19]: Molti lavori manuali sono usuranti per il fisico umano. L’utilizzo di tecnologie innovative, come esoscheletri, può ridurre i rischi a lungo termine per i lavoratori che svolgono mansioni fisicamente impegnative;

· Sensori di monitoraggio per il rilevamento di potenziali rischi: I sensori intelligenti possono essere utilizzati per rilevare potenziali rischi, come la presenza di sostanze tossiche o temperature elevate, anche nelle piccole fabbriche come quello manifatturiero. È necessario adeguare tutti i settori critici per la salute umana con questi sensori, per poi prendere misure preventive contro gli infortuni.

Queste sono solo alcune piccole linee guida che ogni datore di lavoro può mettere in atto in base alle proprie esigenze. Da una parte c’è il legislatore, che si occupa della normativa e degli investimenti in sicurezza sul lavoro, dall’altra, ci sono i datori di lavoro e i lavoratori. Questi ultimi, a mio avviso, sono gli attori principali per migliorare la sicurezza contro gli infortuni sul lavoro mediante misure di prevenzione adatte a singoli settori.

Conclusione

La sicurezza sul lavoro è una responsabilità collettiva perché prevista dai principi costituzionali che obbligano tutti gli attori coinvolti: datori di lavoro, lavoratori, enti di controllo e legislatori. Dopo i fatti di cronaca dove quasi ogni giorno si sentono incidenti sul lavoro, la recente modifica normativa, dovrebbe essere un passo importante verso la tutela dei lavoratori contro gli infortuni. Tuttavia, per una efficace tutela contro gli infortuni è richiesta una continua attenzione da parte di tutti gli attori. È sempre richiesta da parte dei sindacati la formazione continua e il rafforzamento dei controlli per creare una cultura della sicurezza da parte dei datori di lavoro di ogni settore produttivo. Quello che manca in Italia è la collaborazione attiva tra datore di lavoro e lavoratori. Le linee guida esposte in quest’articolo non richiedono grandi sforzi per essere messi in atto ma basterebbe solo la buona volontà da parte di tutti gli attori. Per rispondere alla domanda del titolo inziale su “chi è il responsabile?”, la risposta è la seguente: Non c’è solo un responsabile sulla sicurezza sul lavoro, in realtà ci sono diversi responsabili, tra cui i datori, i sindacati, i lavoratori e il legislatore. La sinergia tra questi attori può portare a garantire politiche di sicurezza contro gli infortuni.

                                                                                                                    27 maggio 2024, la redazione di ForenSense.

[1] Infortuni sul lavoro, nel nuovo numero di Dati Inail il primo bilancio del 2023, Fonte: https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-dati-inail-infortuni-mp-2023.html. 26.05.2024.

[2] Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 » Art. 2. Definizioni. Fonte: https://www.duvri8108.it/normative/decreto-legislativo-9-aprile-2008-n-81/art-2-definizioni/. 26.05.2024.

[3] Ibid.

[4] Ibid.

[5] Ibid.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem.

[9] Ibidem.

[10] Salute e Sicurezza sul Lavoro: cosa si intende, obblighi fondamentali e novità. Fonte: https://www.insic.it/sicurezza-sul-lavoro/sicurezza-sul-lavoro-cosa-si-intende-obblighi-e-novita/. 26.05.2024

[11] Supra, Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 » Art. 2. Definizioni.

[12] Pugliese, L. G., Articolo 41 DLGS 81/08: Le nuove disposizioni per la sicurezza sul lavoro, Fonte: https://sandara.it/blog/articolo-41-dlgs-81-08/?accettato=1. 26.05.2024

[13] Milieni, A., Patente a crediti per la sicurezza: soggetti obbligati, requisiti e sanzioni, Fonte: https://www.insic.it/sicurezza-sul-lavoro/patente-a-crediti-per-la-sicurezza-soggetti-obbligati-requisiti-e-sanzioni?_gl=1*54xctz*_up*MQ..*_ga*MTg0OTIxMTQ2MS4xNzE2NzQzNTAw*_ga_BLDXKN29RT*MTcxNjc0MzUwMC4xLjAuMTcxNjc0MzUwMC4wLjAuMA..*_ga_TDCMN4W7E9*MTcxNjc0MzUwMC4xLjAuMTcxNjc0MzUwMC4wLjAuMA.. 26.05.2024.

[14] Ibid.

[15] Bonus datori di lavoro virtuosi 2024: una guida completa, Fonte: https://www.circuitolavoro.it/tutti-i-bonus/imprese/bonus-datori-di-lavoro-virtuosi-2024-una-guida-completa/. 26.04.2024.

[16] Global Peace Index Map, Fonte: https://www.visionofhumanity.org/maps/#/. 27.05.2024.

[17] Denmark, Hungary and the Netherlands are the safest countries in the world to work on, Fonte: https://www.evotix.com/resources/blog/the-safest-countries-in-the-world-to-work-in. 27.05.2024.

[18] Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, Paesi Bassi, Fonte: https://osha.europa.eu/it/about-eu-osha/national-focal-points/netherlands. 27.05.2024.

[19] Saporiti, R., Abbiamo provato gli esoscheletri che vogliono rivoluzionare il mondo del lavoro, Fonte: https://www.wired.it/article/esoscheletri-comau-iuvo-lavoro-prova-efficacia/