Il salto di qualità del bullismo: lo spettro della rete

CRIMINOLOGIA

6/10/202411 min leggere

a red sign that says no to bullying
a red sign that says no to bullying

                Il salto di qualità del bullismo: lo spettro della rete

Introduzione al bullismo tradizionale

Il bullismo è un fenomeno sociale che ha origini antiche. Questa pratica, caratterizzata da atti di aggressione, intimidazione o manipolazione da parte di una o più persone con l’intento di colpire un individuo più vulnerabile, esiste da almeno 2000 anni, anche se inizialmente non aveva una definizione precisa. Un primo esempio di bullismo lo troviamo nella favola “Lupus et Agnus” scritta da Fedro verso il I secolo d.C[1]. La favola, nota alla maggior parte dei bambini, racconta di come il lupo, in cerca di pretesti per litigare, accusa l’agnello di intorbidare l’acqua, nonostante fosse impossibile. Quando l’agnello risponde che “l’acqua scorre da dove sei tu verso il luogo in cui io bevo”, il lupo si irrita ancora di più e finisce per sbranava il povero agnello. La favola di Fedro illustra come i potenti e prepotenti opprimano le persone vulnerabili con accuse pretestuose.

Il termine bullismo è stato coniato negli anni ‘70 dallo psicologo svedese Dans Olweus, che ha utilizzato il termine inglese “bullying” per descrivere quei comportamenti sociali diretti e reiterati nel tempo con l’intento di procurare danni fisici e/o psicologici alla vittima. Olweus nel 1993 dava la seguente definizione di bullismo: “Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, ad azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni”[2].

Secondo gli studi su questo fenomeno, il bullo si divide in due sottocategorie[3]:

· Bullo dominante: risulta più forte dei coetanei e desidera potere, mostrando poca empatia e alta autostima, con rendimento scolastico in calo negli anni.

· Bullo gregario: sostiene il bullo dominante senza iniziativa propria, spesso ansioso e insicuro, con basso rendimento scolastico e popolarità limitata. È nella perenne ricerca di uno status e appartenenza a un gruppo solido per soddisfare la voglia di essere qualcuno.

Questi studi evidenziano che i bulli cercano la popolarità attraverso la prevaricazione verso i più vulnerabili. Ritengo sia importante uno studio più approfondito sul perché i bulli si comportano in questo modo, intervistando adulti che da adolescenti hanno praticato il bullismo. Questo non vuol essere una giustificazione per i bulli, ma una constatazione personale basata sull’aver conosciuto i bulli da adolescenti e poi incontrati da adulti, scoprendo le loro vite familiari da bambini. Molti di loro provenivano da famiglie disagiate, non necessariamente dal punto di vista economico. Spesso, non vedevano l’ora di scapare di casa e da scuola, che per loro rappresentavano luoghi di disagio. A casa probabilmente vivevano tra litigi e problemi socioeconomici, e la scuola diventava il loro campo dove potevano sfogare i loro bisogni di sopruso, cercando l’attenzione degli altri coetanei. Immaginiamo un bambino che vive con genitori che litigano tutto il giorno e hanno problemi economici, di salute o di qualsiasi altra natura. In questo contesto, nel bambino possono nascere due tipi di sentimenti: uno di empatia verso gli altri e voler migliorare il mondo come ad esempio desiderare di diventare un medico, e l’altro di rabbia per non essere ascoltato e considerato a casa, portandolo a diventare apatico e rabbioso. Se la vittima del bullo dicesse a quest’ultimo, ad esempio “risolvi i tuoi problemi personali prima di dare fastidio alla gente”, questa affermazione potrebbe scatenare ulteriore rabbia nel bullo.

La favola del lupo e dell’agnello di 2000 anni fa ci offre una prima spiegazione del bullismo e delle reazioni dei bulli. Il lupo ha attaccato l’agnello quando non sapeva smentirlo. Ritengo che il senso della favola sia che un essere umano, quando non sa risolvere i propri problemi, tende a incolpare e rendere insopportabile la vita degli altri. Questo atteggiamento si verifica non solo nel bullismo, ma anche nel mobbing, che merita un approfondimento a parte.

Cyberbullismo

Con l'avvento della tecnologia e in particolare dei social network, il bullismo ha trovato un nuovo mezzo di espressione nel cyberbullismo. Prima delle piattaforme social, il bullismo si manifestava in varie forme:

  • Fisico: colpi, spintoni, calci e qualsiasi forma di violenza fisica.

  • Verbale: insulti, minacce, prese in giro e umiliazioni.

  • Relazionale: Mira a danneggiare le relazioni sociali o la reputazione della vittima attraverso l'isolamento, la diffusione di pettegolezzi o la manipolazione delle amicizie.

  • Sessuale: Involge comportamenti di natura sessuale non desiderati e offensivi.

Il cyberbullismo, invece avviene nel mondo virtuale mediante[4]:

  • Molestie/flaming: Invio di messaggi minacciosi o offensivi.

  • Denigrazione/on-line harassment: Diffusione di informazioni false o diffamatorie, e insulti in tempo reale.

  • Sostituzione di identità/masquerade: Fingere di essere qualcun altro online per causare danni.

  • Esclusione/exclusion: Escludere deliberatamente qualcuno da un gruppo online.

  • Cyberstalking: Sorveglianza continua e minacciosa della vita online di una persona.

  • Trickery: mentire o manipolare la vittima per ottenere un vantaggio ingiusto.

Le cause comuni del Bullismo e del Cyberbullismo

Le cause di entrambi i fenomeni sono complesse e simili[5]:

  • Problemi familiari: una dinamica familiare disfunzionale può contribuire al comportamento aggressivo nei bambini. I problemi all’interno della famiglia possono portare il bambino a atti di violenza non solo contro i coetanei ma anche contro gli adulti.

  • Influenza dei pari: il desiderio di accettazione o di dominanza all'interno di un gruppo può spingere a comportamenti di bullismo. Questo desiderio può nascere sempre dai problemi famigliari o anche sociali dove il bambino o adolescente non è accettato o non ritiene di essere compreso.

  • Caratteristiche personali: alcune caratteristiche psicologiche, come la mancanza di empatia, possono predisporre un individuo a comportamenti di bullismo. Ritengo che tutti i bambini sono empatici, ma che certi traumi possano renderli apatici e violenti contro chi ha una vita sociale. Si può dire che è una sorta di invidia tramutata in violenza.

  • Influenza dei media: La rappresentazione della violenza e dell'aggressività nei media in generale o nei giochi elettronici può influire questi comportamenti.

Gli Effetti del Bullismo e del Cyberbullismo

Gli effetti del bullismo e del cyberbullismo possono essere devastanti e duraturi[6]:

  • Effetti psicologici: Ansia, depressione, bassa autostima e disturbi post-traumatici da stress sono comuni tra le vittime. Alla vittima può provocare un calo del rendimento scolastico e farle nascere un sentimento di rabbia verso il prossimo. Ritengo che, gli insegnanti hanno un ruolo importante nel combattere ogni tipo di bullismo poiché la maggior parte delle azioni di bullismo avviene all’interno delle scuole. Le politiche di sensibilizzazione richieste dai giovani stanno riducendo la noncuranza tra gli insegnanti[7], forse anche grazie al cambio generazionale.

  • Effetti fisici: Disturbi del sonno, mal di testa, e problemi gastrointestinali. Gli effetti si possono paragonare a quello del reato di stalking, dove la vittima ha paura anche per la propria sicurezza. In questi casi, i genitori e gli insegnanti hanno un ruolo importante. Vedere un bambino apparentemente sanno che ha problemi di salute è un campanello di allarme. In questi casi spetta agli adulti investigare sul perché di questi malesseri.

  • Effetti sociali: Isolamento sociale, difficoltà nelle relazioni interpersonali e calo del rendimento scolastico o lavorativo. Questi effetti sono collegati a quegli psicologici. La vittima di bullismo tiene sempre ad isolarsi e non riuscire a stare in mezzo ai propri coetanei. Nella mente della vittima i propri coetanei diventano tutti potenziali bulli.

  • Effetti a lungo termine: Problemi di salute mentale persistenti e difficoltà nell'integrazione sociale possono protrarsi nell'età adulta. La vittima non vede l’ora di diventare adulta per vivere una vita sociale. Tuttavia, spesso succede che la vittima, pur diventando adulta, si senta inferiore agli altri. È come se il suo essere bambino vivesse dentro di sé senza lasciarsi maturare e comprendere che, d’ora in poi, è libera e può scegliere quali compagnie frequentare e a chi confidarsi. Proprio quest’ultimo termine, ossia confidarsi, potrebbe rappresentare per l’adulto un modo per liberarsi delle catene dell’infanzia, condividendo le proprie esperienze con persone che hanno superato quei traumi.

Le Dinamiche del Cyberbullismo

Il cyberbullismo presenta dinamiche uniche rispetto al bullismo tradizionale, infatti si può parlare di deumanizzazione su larga scala[8]:

  • Anonimato: Gli aggressori possono mantenere l'anonimato, il che rende il cyberbullismo particolarmente insidioso. Chiunque può essere il carnefice dietro lo schermo, anche chi nella vita reale è vittima, dietro un profilo falso può diventare un bullo[9]. La vittima, inoltre potrebbe utilizzare le informazioni personali del bullo per colpire quest’ultimo.

  • Accessibilità: Le vittime possono essere raggiunte in qualsiasi momento e luogo, rendendo difficile trovare un rifugio sicuro. Difatti, l’utilizzo di profili falsi e di reti virtuali private (VPN) rende il bullo introvabile, conferendogli un senso di invisibilità. La violenza tramite la rete può avvenire 24 ore su 24[10].

  • Virulenza: I contenuti offensivi possono essere diffusi rapidamente e ampiamente, amplificando l'impatto. Il materiale per colpire la vittima può essere diffuso ovunque nel mondo[11].

Il cyberbullismo, tramite la rete Internet, sta avendo un impatto maggiore del bullismo tradizionale. Tra i ragazzi vige ancora la stessa regola del bullismo, ossia il non aver visto nulla. Infatti, secondo un’indagine ISTAT del 2023, nel 2021 il 9,4% dei ragazzi è venuto a conoscenza di episodi di bullismo e l’87,3% non è venuto a conoscenza[12]. Questi dati devono essere presi con cautela perché i ragazzi, e soprattutto chi è vittima di bullismo e in questo caso di cyberbullismo, difficilmente lo ammetterebbe in un’intervista. Le motivazioni del fatto che i ragazzi non si fidano a dire la verità potrebbero essere molteplici, ma ritengo che due sono centrali: la paura di diventare a loro volta vittime dei cyberbulli e il timore di ulteriori ripercussioni da parte dei bulli.

Prevenzione del Bullismo e del Cyberbullismo

La prevenzione del bullismo e del cyberbullismo richiede un approccio multidirezionale:

  • Educazione: Promuovere la consapevolezza e l'educazione riguardo al bullismo e al cyberbullismo nelle scuole e nelle comunità. Tra le diverse associazioni contro il bullismo, degno di nota è il movimento Mabasta, nata per combattere il bullismo. Creato da studenti adolescenti nel 2016, dopo un caso di cronaca di bullismo che ha colpito una ragazza di 12 anni, il gruppo, una classe di 18 ragazzi di 14 anni, si è impegnato attivamente nella prevenzione del bullismo. La fondazione ha avuto un eco importante in tutte le scuole della penisola e ha sensibilizzato altri enti scolastici a fare lo stesso[13].

  • Politiche scolastiche: Implementare e far rispettare politiche scolastiche anti-bullismo efficaci. Importante nelle scuole è la figura di una psicologa, che contrariamente alla figura del professore, rappresenta una figura neutra e confidenziale in grado di creare un legame empatico con gli studenti.

  • Supporto familiare: Le famiglie devono essere coinvolte nel riconoscere i segni del bullismo e nel fornire supporto emotivo ai bambini. In questo, ruolo importante hanno anche i genitori dei bulli. Non tutti i bulli provengono da famiglie disfunzionali ma anche da ceti alti. I genitori hanno il dovere di insegnare ai propri figli a rispettare i coetanei senza distinzione di sesso, razza o religione. Dai dati ISTAT si nota che ad essere presi più di mira sono i ragazzi stranieri. Infatti, secondo l’ISTAT l’11,6% delle vittime sono cittadini italiani e 17,1% sono stranieri[14]. Inoltre ad essere presi di mira sono anche i ragazzi poveri[15]. Sebbene non tutti i bulli provengono da ambienti disagiati ma solo una parte di loro, ritengo che la responsabilità sia dei genitori e di chi frequentano del mondo degli adulti.

  • Tecnologia: Sviluppare strumenti tecnologici per monitorare e prevenire il cyberbullismo, come filtri e sistemi di segnalazione. È necessario utilizzare dei tool nelle piattaforme social frequentati da minori di 18 che segnalino dei messaggi sospetti.

7. Intervento e Supporto alle Vittime

Gli interventi efficaci per sostenere le vittime di bulli e cyberbullismo includono:

  • Counseling psicologico: Offrire supporto psicologico per affrontare i traumi e sviluppare strategie di coping. Aiutare le vittime di bullismo mediante il supporto di uno psicoterapeuta a fronteggiare e reagire agli eventi negativi, dando alle vittime un senso di ottimismo e autostima[16].

  • Supporto legale: Fornire assistenza legale per affrontare i casi di bullismo e cyberbullismo che sfociano in comportamenti criminali. È necessario che le vittime sentano la vicinanza anche della legge e sentano protetti.

  • Programmi di recupero: Implementare programmi scolastici o comunitari che promuovano la resilienza e la reintegrazione sociale delle vittime ancora minorenni. Sarebbe utile anche un programma per gli adulti che non sono riusciti a superare i traumi del bullismo adolescenziale.

Ruolo delle Istituzioni

Le istituzioni educative e governative hanno un ruolo cruciale nella lotta contro il bullismo e il cyberbullismo. Il governo ha apportato delle modifiche alla legge 29 maggio 2017, n. 71 sul bullismo. Con la promulgazione delle legge 17 maggio 2024, n. 70, ha previsto diverse misure di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Il legislatore con questa legge ha dato due definizioni di bullismo e cyberbullismo. Il primo l’ha definito come l’insieme di azioni di aggressioni o molestie ripetute da parte di una persona o gruppo di persone nei confronti di un minore, causando ansia, timore, isolamento o emarginazione. Invece, il cyberbullismo riguarda comportamenti simili online[17]. La legge, oltre a prevenire e contrastare le forme di bullismo, intende favorire azioni formative ed educative per minori, vittime e i responsabili di bullismo, richiedono il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, gli enti locali, sportivi e del Terzo settore. Pertanto è prevista una collaborazione sinergica di diversi attori.

Le scuole hanno in dovere di creare degli ambienti sicuri e inclusivi, promuovendo la tolleranza e il rispetto reciproco. Programmi di sensibilizzazione verso le persone vulnerabili è di vitale importanza mediante progetti che implichino la partecipazione di tutti i studenti. Infatti, la nuova legge prevede che le scuole adottino protocolli di intervento per gestire le situazioni di bullismo e cyberbullismo e segnalino i casi alle autorità competenti.

La legge prevede un ruolo attivo anche per le famiglie, coinvolgendole nel processo educativo e nella prevenzione del bullismo. Dato che il cyberbullismo si consuma nelle piattaforme online, il legislatore ha previsto che queste ultime debbano dotarsi di strumenti appropriati per segnalare contenuti inappropriati. La legge prevede per gli autori di bullismo o cyberbullismo delle sanzioni disciplinari che mirano a un approccio rieducativo e riparativo sotto la direzione e il controllo dei servizi sociali[18]. Infine, le organizzazioni non governative possono fornire ulteriori risorse, supporto e advocacy per sensibilizzare l'opinione pubblica e supportare le vittime.

La Responsabilità dei Social Media

Gli amministratori delle piattaforme di social media devono assumersi la responsabilità di contrastare il cyberbullismo, indipendentemente dalle richieste del legislatore. Ogni piattaforma dovrebbe moderare e rimuovere i contenuti offensivi e fornire meccanismi semplici e accessibili a tutti gli utenti per segnalare comportamenti di cyberbullismo, adottando politiche chiare e trasparenti riguardo al trattamento dei casi di cyberbullismo e collaborando con le forze dell’ordine.

Conclusione

Ultimamente si stanno attuando delle politiche di sensibilizzazione e di contrasto contro il bullismo e il cyberbullismo. Le diverse associazioni e il legislatore hanno riconosciuto la necessità di un impegno collettivo per affrontati efficacemente questi fenomeni. È essenziale promuovere una cultura di rispetto e tolleranza, educare le nuove generazioni sui pericoli del bullismo e del cyberbullismo. Solo attraverso uno sforzo congiunto e sinergico tra individui, famiglie, scuole, istituzioni e piattaforme tecnologiche, si può di creare un ambiente sicuro e inclusivo in tutti gli ambienti scolastici.


                                                                                                          10 giugno 2024, la redazione di ForenSense.

[1] Mondani, F., Il bullismo: dall'antichità fino ai giorni nostri, Fonte: https://sapere.virgilio.it/scuola/medie/latino/autori-antichi-oggi/bullismo-antichita-giorni-nostri. 09.06.2024

[2] Rivista di educazione, formazione e cultura, Fonte: https://www.pedagogia.it/blog/2016/07/13/il-fenomeno-del-bullismo/. 09.06.2024

[3] Angioletti, C., Michelotto, L., Racchi, C., Il fenomeno del bullismo conoscerlo e prevenirlo, pp. 14-15, Fonte: https://icsilmilione-suzzara.edu.it/wp-content/uploads/sites/279/Il-quaderno-del-bullismo.pdf?x14037. 09.06.2024

[4] Supra, Rivista di educazione, formazione e cultura; Cfr: Cyberbullismo: cos’è e cosa provoca, Fonte: https://www.serenis.it/articoli/cyberbullismo/. 09.06.2024

[5] Bullismo: le cause e le conseguenze, Fonte: https://librielibriscuola.it/news/bullismo-le-cause-e-le-conseguenze/. 09.06.2024

[6] Bullismo: cause, effetti, prevenzione e come combatterlo, Fonte: https://www.orizzonteinsegnanti.it/bullismo/. 09.06.2026

[7] Supra, Rivista di educazione, formazione e cultura

[8] Cyberbullismo, Fonte: https://www.stateofmind.it/cyberbullismo/. 09.06.2024

[9] Bullismo e cyberbullismo, Fonte: https://www.miur.gov.it/bullismo-e-cyberbullismo. 09.06.2024

[10] Ibid.

[11] Ibidem.

[12] Esame delle proposte di legge C. 536 Dori, C. 891 Pittalis e C. 910 Maschio, recanti “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo, del cyberbullismo e di misure rieducative dei minori”, p. 11, Fonte: https://www.istat.it/it/files/2023/03/Audizione-16-marzo-2023.pdf. 09.06.2024

[13] Mabasta – Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti, Fonte: https://www.mabasta.org/un-po-di-storia/. 09.06.2024

[14] Supra, recanti “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo, del cyberbullismo e di misure rieducative dei minori”, p. 12

[15] Redazione scuola, Istat, le vittime di bullismo sono soprattutto i ragazzi poveri, Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/istat-vittime-bullismo-sono-soprattutto-ragazzi-poveri-AEzhFk5C. 09.06.2024

[16] Il coping: significato, strategie e risorse, Fonte: https://www.giuntipsy.it/informazioni/notizie/il-coping-significato-strategie-e-risorse. 09.06.2024

[17] Legge 17 maggio 2024, n. 70, Fonte: https://www.certifico.com/component/attachments/download/39930. 09.06.2024

[18] Ibid.